La tua finanza personale è a prova di crisi?

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Abbiamo vissuto 70 anni di pace. Decenni di prosperità relativamente diffusa. Ci siamo dimenticati cosa possa essere una crisi economica seria. Non siamo più abituati ad affrontare le crisi che prima erano frequenti e feroci. Ci siamo affidati per decenni alla sicurezza. 

Il mondo nel suo complesso ha vissuto 10 anni di crescita economica sostenuta, dopo la crisi del 2008. Tranne che in Italia che è stata l’unica nazione “sviluppata” a non riprendersi dalla crisi, a causa delle sue problematiche “strutturali” interne. 

Quando circa 20 anni fa viaggiavo costantemente per lavoro nei paesi dell’europa centrale del blocco ex comunista notavo che le famiglie avessero scorte alimentari per molti mesi.
Era la loro abitudine naturale, acquisita in anni di razionamenti,
quando avevano soldi in relativa abbondanza ma non potevano comprare nulla perchè i negozi erano vuoti.

Durante i tempi di pace, ossia quando il mercato sale costantemente,
come è accaduto negli ultimi 10 anni, parlare di liquidità, risparmio e avversione all’indebitamento personale, viene visto come una cosa da sfigati.

Succede poi che si diffonde una pandemia, a cui segue un ribasso terribile.

Un ribasso che per velocità e potenza non ha eguali nella storia.

Un ribasso che apre un nuovo scenario economico: l’inizio di una recessione.

È inutile che ci stiamo a girare intorno.

Tutto il mondo sta andando incontro a una recessione.

Le recessioni sono una caratteristica dell’economia, così come lo sono i ribassi per i mercati finanziari. La storia è costellata di recessioni economiche. Ce ne sono state molte di più di quelle che possiamo ricordare. La crisi del 2008, la bolla delle dot-com, la Grande Depressione del ‘29, sono solo gli esempi più famosi. Perché ci sono state anche la crisi petrolifera degli anni ‘70, le recessioni concomitanti alle due guerre mondiali, le crisi di inizio ‘900.

Vi è però una peculiarità che caratterizza questa imminente recessione.

Qui infatti stiamo assistendo a un doppio shock, proprio come potrebbe accadere durante una guerra:

  • uno shock a livello della domanda perché i consumatori non acquistano
  • uno shock a livello dell’offerta perché le fabbriche e le attività commerciali sono state obbligate a chiudere

Attenzione: quando si parla di recessione non devi immaginarti
i milioni bruciati in borsa.

Recessione significa:

  • disoccupazione
  • aziende chiuse

La perdita dell’impiego (e quindi l’impossibilità di fare reddito) è molto più grave di una perdita del -20% in Borsa.

Ora, più che mai, è chiaro che l‘aver adeguatamente pianificato e gestito correttamente la propria finanza personale, si rivela fondamentale.

Almeno in momenti come questi, quando ci troviamo di fronte al baratro di una recessione economica.

Anche per chi ha dei risparmi deve essere accorto alla gestione,
per evitare che l’inflazione bruci il valore.
Per chi ha ricchezza “solida” in immobili… potrebbe non essere un bel periodo quelo che ci aspetta. In questo momento il valore effettivo degli immbili è semplicemente zero, visto che non ci sarebbero compratori.

Si dice che sarebbe meglio tenere da parte almeno 12 mesi di “stipendio”
in liquidità o asset liquidabili immediatamente.
Anni fa nei miei venti anni non capivo perchè, ora si.

Nelle tradizioni dei nostri nonni c’era il fatto di avere la dispensa piena
per tutto l’inverno e per ogni evenienza. Tipo 6-12 mesi di dispensa.

Nelle buone prassi aziendali e professionali ci sarebbe quella
di accantonare almeno il 10% – 20% dell’utile.

Nelle buone prassi di gestione finanziaria personale e famigliare
ci sarebbe quella di risparmiare almeno il 10%-20% delle entrate mensili nette.

Ora ovviamente non puoi agire sul passato, su quello che hai fatto o non hai fatto.
Però qualcosa puoi ancora fare ed aggiustare, Prima che sia troppo tardi.
Meglio ora, no?

Ci aspettano almeno 18-24 mesi molto impegnativi.
La “guerra” economica sarà lunga e bisogna tenere le munizioni buone
per il momento giusto.
Se poi sarà meno problematico del previsto… tanto di guadagnato.

Non è questione di essere pessimista (tutt’altro).

E in questo caso credo sia meglio ragionare per “sopravvivere in ogni caso”, anche nel peggiore dei casi possibili.

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