Forse ti stai chiedendo “Quali sono i veri rischi che sto correndo?”
Forse ti stai chiedendo “Come faccio a proteggere i miei soldi e gestire gli investimenti?”
Questa post vuole iniziare a farti riflettere su questi due temi.
I rischi che stiamo correndo come cittadini italiani sono molto alti.
La nostra nazione è già attualmente molto indebitata e lo stato di crisi farà aumentare il debito e calare molto il PIL.
Lo stato (ci tengo a ricordarlo) non ha soldi propri. Ogni euro speso oggi in sanità, pensioni e quant’altro sono sempre o soldi delle tasse di adesso (i tuoi F24 e le tue trattenute in busta paga) o soldi presi a prestito e quindi da restituire con interessi tramite tasse future (gli F24 e le trattenute future tue, dei tuoi figli e nipoti).
Cosa ci possiamo aspettare in un immediato futuro?
- Aumento ulteriore delle tasse sulle attività economiche
- Aumento delle tasse personali, in particolare su immobili e patrimoni
- Meno servizi pubblici, meno welfare, sanità ed istruzione più costosa se non completamente privata
Tutto questo… SE ANDRA’ TUTTO BENE!
Sono cose già prevedibili, già in divenire.
La crisi attuale semplicemente accelererà questa dinamica.
Le “rendite” (come le pensioni) già in essere, per “come siamo fatti noi italiani” probabilmente non saranno tagliate da un giorno all’altro (sarà l’inflazione a tagliarle più o meno velocemente).
Per fare un esempio in Lettonia durante la crisi del debito del 2008-2009 in pochi giorni sono stati licenziati migliaia di dipendenti pubblici e sono state interrotte o decurtate del 50% le pensioni. Poi quando la situazione è rientrata si è tornato come prima e sono stati anche dati gli arretrati. Questo in Italia NON può succedere per tante ragioni.
Ora qual’è il più grande rischio di molti di noi?
Avere tutto concentrato in Italia:
- Immobili: in Italia
- Pensione: in Italia (e solo pubblica, niente privata)
- Soldi: in Italia
- Sanità: in Italia (e solo pubblica, niente privata)
- Azienda: in Italia
- Clienti: in Italia
- Fornitori: in Italia
- Fisco: quello italiano
- Datore di lavoro: in Italia (e magari pubblico)
- Lingue parlate: italiano e dialetto regionale
Avere un’ azienda con clienti solo in Italia, dipendenti solo in Italia, fornitori solo in Italia e soprattutto mentalità, competenze tecniche, imprenditoriali e manageriali adatte solo al contesto italiano (che è molto “particolare”)… è semplicemente un lento suicidio.
Il più grande rischio è dato quindi dall’assenza di diversificazione e dall’illusione di poterci appoggiare ai servizi pubblici.
Quindi cosa si più fare?
- Come individui e famiglie iniziare a sviluppare delle forme di copertura per fare fronte ad ogni evenienza. Dobbiamo metterci in testa che i servizi pubblici che abbiamo dato per scontati non ci saranno più o saranno di qualità molto bassa. Ripeto istruzione dei figli, sanità e pensioni comprese.
- Come aziende e professionisticercare di differenziare i rischi, ove possibile. Esempi? Diminuire l’incidenza dei clienti più grandi, acquisendo altri clienti possibilmente non troppo “grandi”. Creare le competenze per competere a livello internazionale. Aprirsi ai mercati esteri in maniera sistematica, sia come vendita che come fornitura. digitalizzare i processi, i servizi e i prodotti per quanto possibile. Accedere a competenze a basso costo con strumenti online anziché andare dall’artigiano sotto casa.
L’isolamento che stiamo vivendo non durerà molto.
E i confini che viviamo nel mondo fisico non esistono nel mondo digitale, nemmeno ora.
E dicevi sui soldi e sugli investimenti?
La gestione degli investimenti non è la mia professione, anche se è probabilmente ciò a cui sono stato più esposto fin da bambino. Mio padre faceva il promotore finanziario e ho lavorato con lui fin dalle medie. Come consulente di organizzazione aziendale ho lavorato in Banche che amministrano investimenti per centinaia di miliardi.
Le ultime crisi finanziarie me le sono vissute in prima linea dal “dentro” del sistema finanziario: 1987, 1997, 2002, 2008.
Mi permetto di darti un due consigli circa gli investimenti personali / famigliari:
PRIMO CONSIGLIO: Non puoi più delegare ciecamente, devi prendere timone dei tuoi investimenti. Una accurata gestione dei sudati risparmi può fare la differenza tra potere mandare i figli all’università o no, poterti permettere la dentiera o no, morire di fame da vecchio o no.
SECONDO CONSIGLIO: DEVI diversificare. Cambiare l’esposizione di rischio sugli altri aspetti (azienda, famiglia etc) è molto complesso.
Con gli investimenti basta un click. Basta investire in strumenti che hanno come sottostante altre economie.
In altre parole: se hai tutto in Italia, almeno i soldini che hai da parte, non investirli nell’economia italiana comprando solo debito pubblico italiano o azioni o fondi italiani. Investili con strumenti (fondi comuni o ETF) legati ad indici di aree geografiche più ampie: Mondo, Europa, USA, paesi emergenti etc etc.
Può sembrare anti-patriottico. Ma è solo una considerazione di diversificazione del rischio personale/famigliare.
Ripeto nuovamente in parole povere: se hai tutto in Italia e investi pure nell’economia italiana rischi di diventare povero. Così è più chiaro?
Personalmente, se penso che potrei non avere i soldi per mandare all’università mia figlia, o che potrei non avere i soldi per sopravvivere ai miei 70 anni… ho un buon motivo per non essere patriottico almeno con gli investimenti…
Ci tengo a specificare che non sono critico, non sono pessimista, non mi interessa creare “panico”.
Anzi credo che il periodo che ci aspetta dopo la crisi potrà essere di benessere e prosperità maggiore.
Il problema è che il mondo è cambiato, non possiamo più vivere nel presente con gl schemi mentali del passato.
Cerco di essere oggettivo, basandomi sui dati reali, sui rischi reali statisticamente rilevanti
Cerco di togliere le illusioni e le “fette di salame” sugli occhi. .
E credo che come professionisti noi tutti dobbiamo essere pronti ad affrontare ogni situazione al meglio.
Ti ringrazio per l’attenzione e ti saluto
DISCLAIMER DOVEROSO:
- questo messaggio non ha finalità promozionali, non ho nessun beneficio economico nel citare il lavoro di Lixi Invest: sono solo un loro cliente soddisfatto.
- questo messaggio NON si può in nessun caso intendere come sollecitazione al risparmio né con qualsiasi servizio di investimento ai sensi del TUF e delle altre norme vigenti