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PMI e accesso al credito

Il finanziamento delle P.M.I. e le difficoltà di accesso al credito

Dall’inizio della crisi le PMI italiane faticano ad ottenere credito bancario: mediamente al 12% delle aziende viene rifiutata la richiesta e ad un altro 15% circa viene concesso un importo minore di quello richiesto.  CRISI PRIMA DELLA CRISI  Le PMI italiane erano già prima della crisi fragili finanziariamente. Le aziende non solide finanziariamente hanno subito un razionamento particolarmente elevato. EFFETTI DELLA CRISI, BASILEA II  La crisi ha provocato una drastica diminuzione del fatturato, l’allungamento dei tempi di pagamento, una generale tensione di liquidità  e un incremento di necessità di credito per il capitale circolante e gli impegni a breve. Contemporaneamente le banche sono diventate più selettive nella concessione del credito, sia per gli effetti della crisi sia per l’entrata in vigore delle disposizioni di Basilea II che hanno introdotto l’obbligatorietà del rating e di valutazioni…

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I servizi finanziari a supporto dello sviluppo estero offerti dalle banche

I servizi bancari e finanziari hanno un ruolo primario per rendere possibile, redditizia e poco rischiosa l’attività con l’estero. Le condizioni di pagamento, incasso, garanzia e finanziamento dovrebbero essere considerate come parte integrante delle caratteristiche dei prodotti e dei servizi venduti e acquistati all’estero. La banca dovrebbe essere consultata prima di negoziare le condizioni con clienti e fornitori esteri, per potere definire dal principio gli strumenti più idonei per il buon fine delle operazioni, in relazione al paese ed al profilo del partner.  Le P.M.I. dovrebbero condividere i piani di sviluppo estero con la banca già in fase di definizione in maniera tale da verificare la rischiosità e la fattibilità delle offerte estere e da stimare la redditività effettiva tenendo in considerazione i costi dei servizi finanziari.  I servizi bancari e finanziari a supporto dell’estero…

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Evoluzioni dell’export delle P.M.I dopo l’inizio della crisi

L’evoluzione dell’export durante gli anni di crisi si può dividere in due fasi: nel 2008 e 2009 il numero di aziende esportatrici è diminuito e il valore delle esportazioni è crollato repentinamente; dal 2009 al 2014 le esportazioni sono tornate a crescere, con un incremento di aziende esportatrici del 2% annuo circa. Questo incremento è stato determinato in massima parte dall’aumento dei micro-esportatori, con fatturato estero fino a 75.000 euro. Alla forte crescita numerica non ha tuttavia corrisposto un aumento del peso delle loro esportazioni sul totale. Nel decennio 2004-2013 le esportazioni sono cresciute a un tasso medio annuo del 3,4 per cento. La crescita ha riguardato tutte le classi dimensionali. Nonostante molti operatori esportino su un solo mercato, il numero medio dei paesi serviti da ciascun operatore nel 2013 ha segnato il suo livello di massimo,…

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Il vantaggio di esportare

Le imprese esportatrici registrano performance stabilmente migliori rispetto alle non esportatrici: tra il 2010 e il 2014 il fatturato medio per addetto era tre volte superiore (282 mila euro contro 94 mila), il valore aggiunto per addetto due volte più grande (63 mila euro contro 29 mila); la quota dei profitti sul valore aggiunto era del 34,1% nelle esportatrici, contro il 9,9% delle non esportatrici.  Percentuale di aziende esportatrici La percentuale di aziende esportatrici sale con l’aumentare delle dimensioni: passa dal circa 12% delle microaziende fino a quasi il 50% delle aziende tra i 50 ed i 249 dipendenti.  Relazione tra dimensioni e propensione all’export aziende produttrici  Dati istat rielaborati Quota di fatturato estero per le aziende esportatriciAnche la quota di export sul fatturato aziendale cresce con il crescere delle dimensioni, e va dal 20% delle…

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Il contributo delle PMI all’export

Il tessuto industriale italiano è composto per la quasi totalità (99,9%) da aziende di piccole o medie dimensioni (P.M.I.).Le imprese con meno di 250 addetti, infatti, costituiscono il 68,6% del PIL e impiegano l’83,5% del totale dei lavoratori in Italia: valori che superano di molte misure quelli di ogni altro paese occidentale sviluppato.Questi dati evidenziano come la ricchezza e la crescita del Paese dipendano dai risultati economici e dal costante sviluppo delle P.M.I. Il contributo delle P.M.I. all’export complessivo dell’economia italiana è pari al 54,2% del totale di questa quota, quasi la metà (circa il 26%) è stato creato dalle micro e piccole imprese (MPI), ovvero dal segmento dimensionale con meno di 50 addetti. Si tratta di imprese di dimensione ridotta (8,7 addetti) ma importanti anche in termini di occupazione. Il contributo delle aziende tra i…

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Presentazione all'Expo ricerca ruolo delle banche nel rilancio dell'export delle PMI

Come le banche possono aiutare le PMI nel rilanciare export e internazionalizzazione: il workshop all’Expo

Dopo molti mesi di duro lavoro sulla ricerca "Il ruolo delle banche nella promozione dell'export delle PMI italiane", il 9 settembre 2015 ho presentato la sintesi della ricerca nella sala delle Cascina Triulza presso l'Expo di Milano, con la presenza di qualche centinaio di imprenditori e decine di direttori di filiale. Abbiamo visto in estrema sintesi: L'enorme potenzialità del Made in Italy Le difficoltà delle PMI nell'incrementare l'exportCome le PMI possono rilanciare l'export e l'internazionalizzazione Come le banche possono dare gli strumenti giusti alle PMI Lino Lunardi, co autore della ricerca, ha presentato gli aspetti legali e fiscali. Sono seguiti i casi aziendali pratici di export di successi supportato dalle banche con approfondimento del caso Mangiarsano Germinal. Workshop in Cascina Triulza, EXPO Milano, sept 9 How banks can support italian SMEs in boosting export…

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L’importanza dell’internazionalizzazione delle PMI italiane

L’internazionalizzazione è una delle sfide principali per le P.M.I. e per l’intera economia italiana.  Il ruolo delle P.M.I. sui mercati esteri è stato spesso sottostimato sia in termini di contributo all’export nazionale sia per quanto concerne l’effettivo radicamento a livello internazionale. In realtà le P.M.I. italiane esprimono oggi una forte proiezione internazionale e non si sottraggono alle sfide competitive imposte dalla globalizzazione. Le P.M.I. hanno saputo reagire alla crisi nei mercati, affrontando spesso difficoltà enormi.  Nel complesso però le P.M.I. italiane sono di gran lunga meno competitive delle omologhe di altre nazioni europee e non.La crisi ha provocato una diminuzione molto rilevante delle vendite nel mercato interno italiano e in buona parte dei mercati di sbocco “tradizionali”.  Le esportazioni contano per quasi il 30% del PIL e hanno mitigato la portata della recessione economica che l’Italia…

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Aziende esportatrici per classe dimensionale

LE DIMENSIONI NON CONTANO

LE PMI ITALIANE ESPORTANO MENO DELLE OMOLOGHE STRANIERE Le dimensioni piccole non possono più essere una "scusa" per le PMI italiane per non esportare e non essere internazionali. Dalle ultime analisi di SACE emerge infatti che:  solo il 29% delle PMI italiane sotto i 10 dipendenti esporta, contro il 47% di quelle spagnole e il 48% di quelle tedesche solo il 49% delle PMI italiane esporta contro il 68% di quelle spagnole e l'85% di quelle tedesche ancora più incredibile è il dato delle aziende sopra i 250 dipendenti: solo il 54% esporta, contro l'80% delle spagnole e il 95% delle tedesche    Italia SpagnaGermaniaoltre i 250 dipendenti  54%80%95%50 - 249 dipendenti49%68%85%10 - 49 dipendenti29%47%48%

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APPROCCI MANAGERIALI “INNOVATIVI” PER RILANCIARE INTERNAZIONALMENTE LE PMI ITALIANE

Per facilitare il rilancio delle PMI italiane si possono adottare approcci manageriali “lean” innovativi più semplici rispetto ai classici metodi manageriali, più adatti ad aziende strutturate di quelle italiane. Molti modelli di gestione manageriale  ai quali le PMI italiane erano “allegiche” sono parzialmente obsoleti e sostituibili con metodi e modelli di gestione snelli, cosiddetti “lean”.  Per esempio il tradizionale “business planning” è parzialmente superato, per la velocità dei cambiamenti e la necessità di continua revisione del business model; il business planning può essere sostituito nelle PMI  da metodi come il “business model generator canvan” che permette di visualizzare in maniera chiara ed intuitiva le componenti della strategia  e dell’operatività aziendale.Altri approcci manageriali “snelli” e molto efficaci sono:  Le strategie di “guerrilla marketing” sia off line che onlineStrategie di marketing e vendite “a imbuto” per la creazione di incassi costanti…

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