Il contributo delle PMI all’export

Il tessuto industriale italiano è composto per la quasi totalità (99,9%) da aziende di piccole o medie dimensioni (P.M.I.).
Le imprese con meno di 250 addetti, infatti, costituiscono il 68,6% del PIL e impiegano l’83,5% del totale dei lavoratori in Italia: valori che superano di molte misure quelli di ogni altro paese occidentale sviluppato.
Questi dati evidenziano come la ricchezza e la crescita del Paese dipendano dai risultati economici e dal costante sviluppo delle P.M.I.

Il contributo delle P.M.I. all’export complessivo dell’economia italiana è pari al 54,2% del totale


di questa quota, quasi la metà (circa il 26%) è stato creato dalle micro e piccole imprese (MPI), ovvero dal segmento dimensionale con meno di 50 addetti. Si tratta di imprese di dimensione ridotta (8,7 addetti) ma importanti anche in termini di occupazione. 
Il contributo delle aziende tra i 50 e i 249 dipendenti è stato del 31% del totale  e si riduce gradualmente, fino a diventare quasi marginale per le micro imprese (al di sotto dei 10 dipendenti) con il 7,6%. 
Questo dato evidenzia che le P.M.I. italiane hanno una forte proiezione internazionale e che anche le aziende di dimensioni limitate partecipano alla penetrazione nei mercati internazionali. 
Emerge una chiara correlazione tra la dimensione e la propensione all’export sia in termini relativi che assoluti: più l’azienda è grande e più e propensa all’esportazione.

Contributo medio export per categoria dimensionale, dal 2008 al 2015 imprese esportatrici suddiviso per categoria dimensionale in termini di addetti

Dimensioni aziendeNumero imprese  (migliaia)Contributo % export sul totale per categoria dimensionale
250 e oltre245,8%
50-2491128,3%
20-492111,8%
10-19336,9%
0-91217,2%

dati Istat rielaborati AISM (Le statistiche includono i settori Manifattura, Commercio, Altre attività)

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